Confronto tra le 3 Maestà
La Madonna in maestà è uno dei temi più diffusi nella pittura gotica italiana. Maria con in braccio Gesù bambino, seduta su un trono, è vista come la regina dei cieli con angeli e santi intorno a lei come in una cerimonia di corte. L'innovazione portata da Giotto però può essere compresa a pieno solo confrontando la sua maestà con quella di altri artisti subito precedenti alla sua generazione, come Cimabue e Duccio di Buoninsegna.

Maestà / Madonna di Rucellai - 1285 Duccio di Buoninsegna

Maestà di Santa Trinità - 1290 Cimabue

Maestà di Ognissanti - 1300-1305 Giotto
Tutte e tre le maestà sono conservate agli Uffizi di Firenze, tra le tre la più antica è quella di Duccio, quella di Cimabue verrà realizzata solo cinque anni dopo però già vediamo come sta iniziando un processo di distanziamento dalla tradizione bizantina che sarà ancora più evidente nella maestà realizzata da Giotto.
Comunque notiamo nelle rappresentazioni della Vergine e del Bambino di Cimabue e Duccio ancora un legame con l'esperienza bizantina, infatti, ad esempio, la vergine realizzata da Duccio richiama l'iconografia della Vergine della tenerezza toccando delicatamente il figlio con la mano destra, mentre quella di Cimabue segue il modello dell'odigitria, iconografia bizantina della Madonna con in braccio il Bambino Gesù, in atto benedicente, che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra. Vediamo invece che la versione di Giotto rende più "terrena" la Vergine, ha infatti una bellezza severa e la bocca schiusa, che ci fa capire che sta ascoltando e che risponderà alle nostre preghiere.
Ci sono poi in tutte e tre le tavole altri personaggi tra angeli e santi; Nella Madonna Rucellai troviamo 6 angeli inginocchiati uno sopra l'altro e qui, per tradizione bizantina, i personaggi sono stereotipati e piatti, nella Maestà di Santa Trinità vediamo come la posizione degli angeli è cambiata, non sono più sovrapposi ma intorno al trono, posizione che inizia a far percepire profondità, qui inoltre troviamo 4 personaggi dell'antico testamento (da sinistra: il profeta Geremia, i patriarchi Abramo e Davide e il patriarca Isaia) divisi dai due soggetti principali perché vissuti prima di Cristo. In quella di Giotto vediamo la novità della prospettiva che, anche se solo intuita, dà maggiore verosimiglianza al gruppo di santi che si trovano alle spalle del trono.
Vediamo quindi che in generale la maestà di Giotto tra le tre è quella più all'avanguardia, saranno infatti i committenti a richiedergli di rimanere più vicino alla tradizione ed è infatti per questo che lui scelse, ad esempio, di realizzare il fondo oro.